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Jane Sun, l’investigatrice più giovane del mondo, Primo, secondo e terzo capitolo!

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MyNanaChan
view post Posted on 15/1/2012, 09:13




Jane Sun, l’investigatrice più giovane del mondo





Primo Capitolo: Omicidio fra le star




“Vedo che ti sei abituata signorina Sun” Il capo mi guardava con aria soddisfatta, poi si rivolse al signor J: “Tu! Non aiuti mai la signorina Sun e dovresti essere il suo collega?! Se continui così o ti licenzio o ti mando ai piani più bassi!” Io difesi subito il signor J dicendo: “No,no,no,no! Capo! Mi sta aiutando benissimo e poi ha trovato una prova importante! Sto bene con lui, non licenziatelo!” lui mi rispose che ogni mio desiderio per lui è un onore realizzarlo e ci mandò via dalla stanza.
Io mi chiamo Jane, Jane Sun, ho quattordici anni e sono un’investigatrice di alto livello, mi annoio facilmente, ho risolto ventisei casi con il mio collega Fill Jonson, il così detto il signor J che ha diciotto anni; sinceramente i casi li risolvo subito io senza l’aiuto di Fill ma, ormai sono abituata a stare con lui quindi... non voglio che lo licenzino! Voi penserete che è impossibile avere un lavoro a soli quattordici anni, che sono così intelligente, che non ho bisogno di un collega che però devo avere accanto, che ho risolto ventisei casi e che mi annoio facilmente ma, vi spiego tutto quanto subito: all’elementari, in seconda, mi hanno subito fatta andare alle medie perché sapevo praticamente tutto, alle medie, in prima, mi hanno mandato alle superiori e lì in terza mi sono laureata; quindi ho cominciato a fare il detective a undici o dodici anni e sono l’investigatrice più giovane e intelligente del mondo!
“Grazie signorina Sun.” Io guardai Fill un po’ imbarazzata ma dopo urlai dandogli un pugno: “Ti ho sempre detto che mi devi chiamare Jane! Poi ti dico sempre che per me è un piacere difendere gli altri!” Lui mi guardò spaventato e poi scappò via. Sarà andato a chiedere un caso; fa sempre così.
Andai nel mio ufficio a bere una tazza di tè e, non feci neanche in tempo a sedermi che Fill aprì la porta e urlò che aveva trovato un caso difficilissimo.
Io guardai la cartella del caso che Fill mi aveva dato e c’era scritto: “Nome della vittima: Jessica Nose una ragazza fidanzata e era un’attrice famosa; Causa del decesso: accoltellata e sparata alla testa; Sospettato: Kim Flower la protagonista di “Stelle di Amore”; Testimoni: Jack Summer che dice di aver visto l’imputata accoltellare la vittima facendola cadere a terra: non ha visto nessuna pistola; Jim Tomarrow che dice di aver visto l’imputata entrare nella camera e sparare alla vittima ma il coltello era già conficcato nella testa; Mina Nine che ha visto l’imputata entrare nella stanza e chiudere a chiave la porta senza che nessuno entrasse: dopo è uscita con una pistola in mano; Prove: solo un divano macchiato di sangue, una pistola e un coltello” Io dissi a J: “Ovvio, gli assassini sono Jack Summer e Jim Tomarrow” lui esclamò un forte: “Cosa?!” Io mi misi a spiegare: “Ho detto che sono Jack Summer e Jim Tomarrow! Ti lavi le orecchie di mattina? Adesso ti spiego: il signor Summer dice di aver visto l’imputata accoltellare la vittima e per poi farla cadere a terra ma non ha visto la pistola e per questo... questa testimonianza contraddice quella di Mina Nine!” il mio collega riesclamò: “Cosa?! Va bene che ti vanti di essere la più intelligente però, non ti sembra di esagerare?” io risposi : “Nient’affatto! Il testimone dice di aver visto l’imputata accoltellare la vittima ma Mina Nine dice che la porta è stata chiusa a chiave dopo essere entrata! Riguardo a Jim Tomarrow vale la stessa cosa perché anche lui non avrebbe potuto vederla! Quindi possiamo concludere che la signora Nine ha visto entrare Jack Summer travestito dalla protagonista di “Stelle di Amore” mentre il signor Tomarrow era già nella camera nascosto dietro al divano e, quando l’ha accoltellata, è arrivato il signor Summer chiudendo la porta a chiave e ha lasciato il vestito a Jim Tomarrow il quale se n’è andato quando Summer ha sparato! Così Jim ha lasciato il suo complice lì che poteva fare da testimone. Ecco fatto il tuo caso “difficilissimo” risolto senza vedere né la foto dei testimoni o averli interrogati!” Fill non aprì bocca e rimase di pietra. Io me ne andai dall’ufficio perché ormai si era fatta notte e dormii.
Mi svegliai di colpo alle 5:00 di mattina e chiamai Fill al telefono e gli dissi che era una cosa urgente e di svegliarsi, poi gli dissi che ci dovevamo incontrare alle 5:30 in ufficio. Alle 5:25 ci incontrammo e gli dissi: “Ci deve essere un motivo! Perché ha ucciso la vittima? Ci deve essere un movente...” Lui esclamò: “Hai ragione ma, perché mi hai chiamato a quest’ora? Potevamo parlarne tranquillamente in ufficio alle 9:00!” Io risposi: “ Non c’è tempo! Il processo in tribunale inizierà alle 8:00! E senza un movente il signor Summer e il signor Tomarrow non saranno dichiarati colpevoli! Ma che movente ci sarebbe...” Lui mi rispose con aria incredula: “ Scusa, solo perché non c’è un movente tutto il tuo ragionamento non avrebbe senso? Bè, forse lo so io il movente; ho cercato su internet e ho trovato questa...” Fill mi passò un foglio su cui c’era scritto che la protagonista di “Stelle di Amore” aveva due fidanzati un tempo così lui mi rispose: “Così si risolverebbe tutto, ovvero che i due fidanzati che aveva prima hanno saputo che si era fidanzata di nuovo e poi l’hanno uccisa.” Io mi rivolsi a lui dicendo con un sorrisetto: “Dopo tutto non sei male Fill: mi hai aiutata, grazie e da questo foglio alla difesa.” Così io e Fill andammo nelle nostre case a dormire per sole 3 ore.

Secondo capitolo: Omicidio in Ufficio




Mi alzai alle 8:00 e andai subito in ufficio ma con mia grande sorpresa il capo ci chiamò (ancora) nel suo ufficio: che cosa vorrà mai ancora quell’uomo di mezza età?
Io e Fill andammo in ufficio ma, questa volta il capo non ha sgridato Fill, anzi, ha dato una medaglia a me e a lui perché avevamo risolto il caso insieme e non come tutte le altre volte che risolvevo solo io i casi! Per me questa medaglia era la ventisettesima, per Fill, invece, la prima.
Fill saltava dalla gioia e andò nel suo ufficio e, con sua grande sorpresa ecco che vide un morto sopra la sua sedia. Non si mise ad urlare di paura, fece finta di niente e, toccò l’arma del delitto. Così la polizia arrivò sulla scena del delitto e videro Fill con in mano l’arma. Qualcuno aveva chiamato la polizia e non era affatto lui. Lo arrestarono e lui si spaventò a morte e, allora si mise a urlare: “Noooooooooo! Non sono stato io! Lasciatemi, mi stavo per sedere; mi sono dimenticato di mettermi i guanti, volevo solo analizzare l’arma del delitto!” Io guardai subito Fill; lo guardai da lontano e lo salutai con la mano sorridendo; lui ci rimase di sasso e non urlò più perché pensava che io l’avrei salvato invece l’ho solo salutato.
Cominciai le indagini mezz’ora dopo; prima di tutto iniziai a guardare la scena del crimine: l’ufficio dell’imputato. All’inizio i poliziotti non mi fecero passare ma, quando mostrai a loro il mio distintivo, si scusarono e mi lasciarono andare a guardare i fatti. Analizzai prima di tutto l’arma del delitto: un pugnale, come immaginavo aveva le impronti digitali di Fill; ma la guardai meglio e vidi del sangue non sulla lama ma sul manico dell’arma. Io feci finta di niente e non dissi nulla alla polizia perché, altrimenti, continuano a fare foto per mostrarla come prova e se la prendono tutta per sé così possono prendersi loro il merito di averla trovata come prova: questo mi da sui nervi perché io l’ho trovata non loro.
Guardai in seguito vicino a dove era il cadavere e notai del sangue con una forma “strana”: aveva due ovali, uno in orizzontale e l’altro in verticale tutti e due attaccati.
Sulla scena del delitto per ora non trovai più nulla così andai al Centro di Detenzione a trovare Fill.
Arrivai al posto e chiesi a un poliziotto se potevo parlare con il signor Fill Jonson: un imputato non ancora colpevole; lui mi guardò e disse: “ Oh, ma lei è la signorina Sun! Mi scusi per non averla riconosciuta subito! A proposito io mi chiamo Nigel Black il poliziotto del Centro di Detenzione. Oh che scortese, non potrei mai rivolgergli la parola senza il suo permesso! Il fatto è che volevo chiederle: potrei chiederle un autografo?” Io annuì sorridendogli e gli risposi: “Certamente, perché no? Lei è molto gentile signor Black! E, come fa a conoscermi? Di solito nessuno mi riconosce dicono sempre “Ah, ma lei è quell’attrice famosa?” e io gli rispondo sempre che sono un’investigatrice non un’attrice.”Lui si mi se a ridere e disse: “Lei ha proprio il senso dell’umorismo signorina Sun! A proposito, vuole bere questa tazza di thè verde? E’ molto buono e naturale!” Io gli risposi subito di sì e mi bevvi quella tazza di thè, dopo il signor Black mi mostrò la strada per andare da Fill e io mi incamminai.
Arrivai da Fill e cominciai a parlargli: “Allora, in quale pasticcio ti sei cacciato questa volta? Lo so già: hai visto un cadavere, non hai reagito e ti sei messo a esaminare l’arma del delitto ma, ecco che arriva la polizia che tu non hai neanche chiamato, poi tu mi hai visto e io ti ho salutato sorridendo. Giusto? Adesso dimmi tutto quello che è successo che io non so” Fill mi guardò con aria molto strana, poi cominciò a parlare: “Allora... hai mancato dei piccoli particolari, l’arma del delitto, prima che io la prendessi in mano, era a terra e solo il manico era sul sangue della vittima-“ Io lo interruppi facendogli vedere la mano che significava “Stop” e pensai. “Ecco la spiegazione della macchia di sangue con la forma “strana”!” poi gli feci cenno di continuare e lui riprese a parlare: “Poi la presi in mano ma, proprio quando mi accorsi di non avere i guanti, arrivò la polizia e mi prese vedendomi con il pugnale in mano. Fine della storia.” Io chiesi subito a Fill se dopo che aveva preso in mano l’arma del delitto l’avesse pulita, ma lui scosse la testa.
Io pensai, pensai e ripensai, e, alla fine esclamai: “Fill! Ho capito chi è l’assassino ed è…” Stavo per dire il nome dell’assassino quando cominciò a girarmi la testa: continuava a girarmi poi sentii Fill gridare, lo vidi, poi cominciai a vedere la sua ombra, poi la forma e infine, svenni.
Mi svegliai in ospedale priva di sensi, vidi Fill accanto a me che mi guardava negli occhi; non lo riconobbi. Poi mi cominciò a spiegare tutto: chi ero, come si chiamava, il caso e tutte le altre cose. Io capii subito di cosa stese parlando. Mi guardai un dito, lo misi sulla fronte ed esclamai: “Accidenti! Non mi ricordo il nome dell’assassino! Devo subito capirlo!” Andai vicino a un muro dell’ospedale e continuai a sbatterci contro la testa (apposta) per cercare di ricordarmi le cose. Fill cercò di fermarmi ma non ci fu verso. Dopo mezz’ora però smisi di farlo e diventai rossa in faccia pensando: “Stupida, stupida, stupida sono maledettamente stupida! Chi era?! Fino a 3 ore fa ricordavo tutto! Che scema! Ok, devo mantenere la calma; prima di tutto devo pensare: chi mi ha fatto perdere i sensi? Devo pensarci in fretta, perché da lui riuscirò a ricavare l’assassino. Mmh…
Prima di tutto mi venne un’idea, un’idea stupida e iniziale, quella di andarmene dall’ospedale per indagare; mentre pensavo notai che Fill era scomparso: i poliziotti lo avranno riportato in carcere.
Per scoprire chi mi aveva fatto perdere i sensi era meglio andare al centro di detenzione visto che è lì che sono svenuta; arrivata, capii subito chi fosse stato: il signor Nigel Black facendomi bere la tazza di thè. Ordinai subito alla polizia di arrestarlo ma, non lo trovarono: era scappato. Allora diedi un altro ordine alla polizia, quello di andare all’aereoporto di Londra, il più vicino.
Dopo due ore lo trovarono finalmente e lo sbatterono un prigione; andai da Fill e lui mi ordinò: “Quello è l’assassino! Su sbrigati a liberarmi!” Io gli feci notare il mio dito che si muoveva a destra, poi a sinistra per cinque volte mentre finiva la frase ed esclamai: “Quello era solo il complice, l’assassino sei tu ovviamente, non è vero… Jack Summer?” Lui ci rimase di sasso mentre io, intanto, gli tolsi la maschera sorridendo compiaciuta.

Terzo Capitolo: Il mistero è risolto!



La polizia venne appena le dieci il segnale prima che l’assassino fuggisse; lo presero e videro che era proprio il signor Summer vestito da Fill.
Dei giornalisti arrivarono (non si sa come) e mi fecero delle domande una di queste era: come avevo capito chi fosse il vero imputato, io risposi: “Prima di tutto quando ho saputo dell’omicidio, ho fatto delle ricerche dei criminali scappati. Vidi in prima pagina una foto di Jack Summer e mi ritornò in mente il precedente caso, così era il primo sospettato.
Quando i poliziotti mandarono Fill in prigione, c’era anche Nigel con loro che scambiò l’imputato con l’assassino.
Poi, quando andai a trovare Fill in prigione, un poliziotto di nome Nigel Black, mi fece un discorso su di me e, infine, mi ha proposto una tazza di thè verde; sapevo con certezza che Nigel mi avrebbe fatto qualcosa, ma di sicuro non mi voleva far perdere i sensi: voleva uccidermi. Per questo motivo prima di andare al centro di detenzione mi ero presa (per sicurezza), una pillola fatta apposta per non morire, così accettai e bevvi quel buonissimo thè, inconsapevole di cosa i sarebbe successo.
In seguito il poliziotto mi portò dall’imputato che mi raccontò tutto quello che era succeso nei minimi dettagli; quando cominciai a svenire notai che, alla fine dell’urlo Fill aggiunse: “[…] Penso sia morta!” Così ebbi proprio la certezza che fosse il signor Summer, poi svenni.
All’opedale feci finta di non ricordare niente quando Fill mi guardò negli occhi appena sveglia. L’ho atto per ricavargli più informazioni, ovviamente. Infatti mentre mi spiegavachi fossi e della mia indagine aggiunse testuali parole: “[…] Allora sei andata al centro di detenzione e hai incontrato un poliziotto…” mi feci questa domanda tra me e me: come faceva a sapere che avevo incontrato un poliziotto? Allora lì ho capito tutto quello che vi ho spigato. Ovviamente feci finta di pensare cose del tipo “Stupida!” perché lui ci cascasse vedendo la mia faccia e ci è cascato in pieno! Sono sicura che Fill sia nello sgabuzzino del centro di detenzione, ultima cosa, se volete sapere il movente ve lo dico ora, il movente per uccidere la vittima era solo di farmi prendere quel caso così che dopo io andassi al centro di detenzione, prendessi la tazza di thè e morissi, il movente per uccidermi? Ho sbattuto in carcere lo scorso caso il signor Summer per un altro omicidio.
Non ho altro da dirvi!”
Infine andai a casa a dormire: ormai erano le 3:00 passate.


Vi piace? Scrivete tre commentini: uno per ogni capitolo, vi prego! <3
 
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Kururu4ever
view post Posted on 15/1/2012, 21:44




La leggerò appena ho un attimo di tempo, adesso è tardi xD
 
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view post Posted on 20/1/2012, 17:44
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Già l'ho letta, e posso ripeterlo ancora: (?) è bellissimo ♥
 
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2 replies since 15/1/2012, 09:13   43 views
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